EROTISMO E AFFETTUOSITA’



La Cosmogonia dei Rosacroce non è un’opera dogmatica e non si appella ad altra autorità che alla ragione dello studente”

Il Devoto-Oli cosi definisce:

- erotismo:

a) il complesso delle passioni, degli istinti e degli atti di un individuo nei riguardi del sesso

b) accentuazione di motivi o impulsi sessuali nelle manifestazioni dirette o riflesse della vita

- affettuosità:

a) qualità di affetto sincero, profondo e chiaramente espresso

b) espressione di amabile e intima cordialità

La nostra cultura in termini di erotismo e affettuosità ha radici lontane, risalenti ai greci. Nella civiltà greca era stata accettata la divisione tra attrazione sessuale che porta alla riproduzione, (ritenuta valida e socialmente approvata nel matrimonio) governata in astrologia da Aphrodite e tra l’impulso erotico che portava ad intrecciare continue relazioni extraconiugali o divertendosi a far innamorare persone che non erano normalmente attratte tra loro (condizione disapprovata socialmente), rappresentata da Venere. Il Cristianesimo ha utilizzato questi principi per la sublimazione e per mettere questa grande energia a favore della pratica dell’amore universale.

Con il tempo si è rafforzata la differenza tra sessualità e sensualità negli adulti finalizzata alla maternità (in astrologia Cerere) o alla soddisfazione senza procreazione (Venere). Una terza via potrebbe essere scelta da coloro che tentano la strada della sublimazione donando amore agli altri. Le varie civiltà succedutesi dopo Cristo hanno confermato gradualmente l’allontanamento dell’erotismo – sessualità dall’attualizzato concetto di maternità. Solo la maternità poteva avere come strumenti l’erotismo e la sessualità, sempre nell’unione dei coniugi. Tutto ciò che avveniva al di fuori di questo programma non era considerato lecito.

Tanta acqua è passata sotto i ponti ed oggi la relazione tra affettuosità ed erotismo ha avuto grandi attenzioni in special modo dalla Chiesa, che nelle varie Encicliche ha inteso umanizzare questi impulsi naturali nati dall’attrazione attraverso l’affettuosità. Viene quindi sottolineata attenzione, impegno, capacità di dare un grande valore alla relazione che necessariamente deve avere come base stima e tenerezza. Non può prescindere l’erotismo dallo scambio di affettuosità, può essere una conquista difficile ma una volta ottenuta ha la caratteristica di un evento raro e prezioso da proteggere e conservare nel tempo. La gratificazione affettuosa – erotica dei coniugi diventa ugualmente importante quanto la procreazione, ovviamente non superandola ma completandola. Quindi questo tipo di rapporto di coppia non può essere di ostacolo per la fecondità , pena la fine del rapporto stesso.

Passiamo quindi da Platone (il piacere sessuale è un male giustificabile solo in vista della procreazione) a S. Tommaso d’Aquino (i peccati contro naturam – quelli che ostacolano la procreazione - sono piu’ gravi di quelli secundum naturam – adulterio, seduzione, violenza carnale).

Quindi sessualità uguale a genitalità, questo concetto portava ad una morale di tipo biologico , avulsa dalla totalità della persona. In questa epoca moderna affettuosità e erotismo pervadono tutta la personalità e crea una forte base per l’apertura e incontro con l’altra persona. Si afferma il concetto di relazione e quindi della comunicazione, quali necessità prioritarie.



Viene sostenuto oramai che l’uomo, fatto ad immagine di Dio è, esiste e si realizza :

  1. prima con se stesso, conoscendosi, accettandosi e amandosi

  2. con gli altri, uscendo dal proprio egocentrismo (che se è scelta di vita è eticamente negativo)

  3. con Dio che è il fine ultimo del nostro dono e quindi della nostra realizzazione.

La relazione assume una importanza fondamentale, si fa uscire dal nostro egoismo, anarchismo e deserto spesso gradini che portano alla violenza. Occorre invece seguire il percorso che porta all’amore e la relazione è un importante passo.

La relazione d’amore diventa piena e realizzante quando è dono gratuito all’altro. L’amore è liberazione, l’uomo che imprigiona l’amore, imprigiona tutto se stesso. Questa legge misteriosa fa del peccato lo strumento del castigo e del peccatore la vittima della propria colpa.

Una strana ingiustizia impoverisce chi rifiuta di essere povero, piu’ accaparra , piu’ l’accaparratore si trova carente. Al contrario l’amore trasmesso si moltiplica, chi apre le mani vede affluire in sé forze inaspettate e forse insospettate. Piu’ ci si libera dal possesso, piu’ la ricchezza aumenta.

Anche l’amore segue questa regola.

La vita d’amore dell’uomo, intimamente connessa alla sua sessualità, nasce dal mistero dell’individualità, esplode nella socialità, si consuma tra un io e un tu per divenire un noi” (C. Casoli, Sessualità e matrimonio cristiano)

Noi dobbiamo imparare ad amare non solo con lo spirito ma anche con il corpo. La sessualità deve essere messa al servizio dell’amore, i relativi comportamenti devono concordare con la legge d’amore. L’egoismo ci porta in una direzione contraria , ci fa chiudere in noi stessi, non ci fa accettare l’importanza del dono, ci porta in definitiva verso una soddisfazione immediata., il piacere fine a se stesso. Si chiude allora ogni rapporto esterno, vi va verso la propria distruzione e la distruzione altrui, la violenza fisica e psichica potrebbe essere l’ultima espressione di tale distorsione.

Capacità di amare e di donare amore.

Non proprio come vogliono trasmettere i mass-media dove le scene d’amore sono sempre molto frequenti stabilendo una regola che rende obbligatorio per ogni avvio di relazione la svolta sessuale, senza che venga manifestato una situazione particolare, eccezionale tale da considerare quel momento un fatto privilegiato. I mass-media vogliono di fatto rendere banale una relazione che dovrebbe essere invece singolare, estrema, ultima azione preceduta da un periodo di affettuosità e erotismo. Si vuole a tutti i costi portare a considerare il piacere come obiettivo primario e ultimo.

Viene messo da parte il concetto che il rapporto fra due persone coinvolte deve avere manifestazioni fisiche di affetto, proporzionali allo stato e al tipo di rapporto stesso. Noi sappiamo che i gesti di affettuosità sono un linguaggio che ha sue specifiche differenze nel coinvolgimento di corpi e soggetti.

Tra stringersi le mani affettuosamente e il rapporto sessuale esistono tenerezze intermediarie la cui scoperta e apprendimento richiedono tempo, pazienza e rispetto. Sarà la nostra ragione e la nostra maturità personale a stabilire non i dogma di comportamento, bensì i passi a noi piu’ confacenti per dare e ricevere amore.

Dobbiamo quindi attuare una educazione nell’uso sereno, ma consapevole e controllato, della sensibilità fisica. Dobbiamo rivalutare quel comportamento che muoveva il desiderio di incontrare la persona desiderata che costitutiva una parte importante della relazione che precedeva il rapporto fisico, erotico attraverso una graduale maturazione di aspettative. Occorre ritrovare il piacere di elaborare il desiderio nelle varie fasi fino al compimento del rapporto sessuale.

Non deve essere trascurato il piacere corporeo piu’ volte considerato di terza serie rispetto al piacere intellettuale e spirituale. Piu’ volte ci è stato rimandato che il piacere non è di questo mondo, il nostro percorso terreno è fatto per la sofferenza (e beato chi poteva soffrire piu’ degli altri…) . In questo modo tutto il resto diventava senza valore spirituale (lavoro, riposo, la festa, la gioia) e veniva allontanato perché ritenuto di ostacolo alla evoluzione dello spirito. Il nostro percorso terreno è da considerare inizio della vita eterna che ci aspetta e tutto quello che affrontiamo lo dobbiamo accettare e apprezzare, dai momenti di fatica e sacrificio ai periodi di gioia per avercela fatta, ai periodi in cui viviamo il piacere di dare amore e ricevere amore e immagazzinare piu’ energia per poter affrontare – se ci saranno – altre fatiche e sacrifici.

Come la fatica e il sacrificio sono prove volute dagli Esseri Superiori che dobbiamo superare, la gioia, il piacere sono doni di Dio ed è quindi lecito desiderarli, cercarli e goderli, purchè non ci rinchiudiamo in noi stessi, ma come sprone ad aprirci sempre piu’ agli altri fino a diventare il dono piu’ bello che possiamo fare a loro.

Le emozioni hanno stadi e intensità di piacere e dispiacere, occorre quindi non fermarsi alla prima tappa ma necessita proseguire per afferrare un senso piu’ evoluto dell’emozione che stiamo vivendo, allora persino il dovere e il dolore potrebbe trasformarsi in piacere e il piacere trasformarsi in gioia che è uno stile di vita.

La gioia ci spinge verso l’amore che è il fine ultimo del piacere, in questo modo possiamo allontanare l’uso smodato, eccessivo del piacere finalizzato al materiale, soprattutto quando diventa ossessivo. Ci viene richiesto, in armonia agli insegnamenti rosacrociani, di attivare una graduale educazione al dominio di sé, per diventare piu’ liberi di fare, ma anche di donare.

Imporre agli altri un comportamento forzato di repressione dei desideri e delle esigenze si corre il rischio di cadere in braccio al demone della violenza (materiale e psicologica), in particolare nell’ambito erotico - sessuale.

Stranamente esiste una forte connessione tra sesso e violenza, a volte l’aggressività si scarica nel sesso e assume diverse interpretazioni: violenza carnale, possesso, pressione psicologica.

Bisogna avere il coraggio di dire no a noi stessi e agli altri, stabilire dei limiti che permettano gradualmente di sviluppare e fortificare una personalità in modo che diventi forte e resistente ai complessi, frustrazioni, mass-media; dobbiamo ricordare spesso che la personalità non si costruisce, ma si può sviluppare con l’aiuto della nostra ragione e anche gli impulsi, le passioni pur avendo una loro autonoma forza alla nascita, occorre incanalarli verso direzioni che possono quanto meno se non garantire tracciare una strada verso l’evoluzione.

Altra possibilità è quella di convogliare affettuosità e eros verso altre mete, diverse da quelle sessuali, mediante la meditazione e la sublimazione. Viene richiesto di rinunciare all’appagamento della spinta sessuale biologica e di dirigere questa grande energia verso mete piu’ nobili (spirituali, universali, scientifiche e culturali). Occorre essere fortemente motivati perché in caso contrario se non c’è una spinta generosa sufficiente, non c’è piacere e non si può fare nulla che possa servire a noi, al nostro prossimo che possa essere di utilità al nostro ego.

Vorrei ricordare qualche passaggio di Max Heindel.

In quasi tutte le persone, la maggior parte della forza sessuale viene impiegata per il piacere dei sensi; in tali persone perciò l’evoluzione presenta difficoltà enormi. Evvero che ciascuno è padrone del proprio corpo, ed è responsabile davanti alla Legge di Conseguenza di qualsiasi uso improprio risultante dall'abbandono del proprio corpo ad un altro, per mancanza di volontà. Considerando la materia dal punto di vista occulto e trattandosi di persone che hanno già trovato il giusto sentiero spirituale, dovrebbe essere dovere e privilegio (esercitati con riconoscenza) di tutte le persone sane di corpo e di spirito, diventare veicoli per quante entità siano compatibili con la loro salute e con la loro possibilità di averne cura.

Seguendo la “Cosmogonia dei Rosacroce”, gli aspiranti alla vita superiore, presi dall'ardente desiderio di vivere una nobile vita spirituale, considerano spesso con orrore la funzione sessuale a causa delle tante miserie che l'umanità ha raccolto come conseguenza del suo abuso. Essi sono inclini ad allontanarsi con disgusto da quello che considerano impuro, trascurando il fatto che proprio loro (avendo perfezionato i loro veicoli per mezzo di alimenti appropriati e salubri di pensieri elevati e di una vita pura e spirituale) sono le persone più adatte a generare i corpi densi necessari allo sviluppo delle entità che cercano di incarnarsi. E' cosa comunemente nota agli occultisti che, a detrimento della Razza, un grande numero di Ego d'ordine elevato si trovano nell'impossibilità di incarnarsi attualmente, soltanto perché non si possono trovare genitori che siano abbastanza puri ma anche disponibili tali da essere necessari veicoli fisici


Tuttavia mettere egoisticamente da parte ogni ostacolo e vivere solo per il proprio avanzamento spirituale è tanto riprovevole quanto il non curarsi affatto della vita spirituale.

Anzi, è peggio.

Perché coloro che adempiono il loro dovere nella vita quotidiana secondo le rispettive capacità, e si dedicano al benessere di chi dipende da loro, coltivano la qualità essenziale del dovere. Essi certamente avanzeranno a tempo debito fino al punto di risvegliarsi alle necessità spirituali, e porteranno nel lavoro spirituale il senso del dovere sviluppato altrove. L'uomo che volge deliberatamente le spalle ai suoi doveri presenti per abbracciare la vita spirituale, sarà senz'altro forzato a seguire nuovamente la via del dovere, dalla quale si era erroneamente allontanato, né potrà sfuggirvi finché non abbia appreso la sua lezione.

Sempre seguendo Max Heindel nella “Cosmogonia dei Rosacroce” la vita superiore (Iniziazione) non può tuttavia essere intrapresa se prima non comincia il lavoro sul corpo vitale. Il mezzo impiegato per sviluppare tale attività è l'Amore, o, piuttosto, l'Altruismo. Si è tanto abusato della parola Amore (intesa quale auto soddisfazione) che essa non esprime più il senso voluto in questo caso.

D'altra parte, se una persona non è dedita al pensiero spirituale, la tendenza all'uso della forza sessuale per la propagazione è forte e in pratica non resta nulla o poco da incanalare verso la trasformazione nella forza spirituale.

La concentrazione di energie per raggiungere un grado di iniziazione può avere come conseguenza il celibato. Non è una decisione agevole, né scelta da esser fatta con leggerezza da chiunque sia desideroso di avanzamento spirituale. Molti, non essendo ancora maturi per una vita superiore, si votano ad una vita di ascetismo, possono presentare dei danni a se stessi e alla società, alterando le funzioni celebrali.

Aspirare alla vita superiore può essere vincente soltanto se in proporzione diretta al dominio che si ha sulla natura inferiore; ma occorre avere molta attenzione dal non cadere nell'estremo opposto.

Concludiamo con un altro passo della Cosmogonia:

quando l'aumento delle vibrazioni del corpo pituitario ha fatto sufficientemente deviare le linee di forza per raggiungere la ghiandola pineale, lo scopo è ottenuto: un ponte è stato gettato tra i due organi.

E’ il ponte fra il Mondo Fisico e il Mondo del Desiderio.

La sua costruzione assicura all'uomo la chiaroveggenza e gli permette di dirigere il suo sguardo dove vuole. Gli oggetti solidi sono visti sia all'esterno che all'interno. Per lui lo spazio e la materia non sono più ostacoli all'osservazione”.

E così le affettuosità, l’erotismo e la sessualità finalmente si possono concentrare in una sola forza di Amore universale da spargere su coloro che sono in attesa e su quanti altri che non sono ancora stimolati dalla Luce.

Un abbraccio fraterno


Antonio Adriani

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*** STUDIO IEMANJA’ – Antoine Ph. D.