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MELATONINA: PORTA D'ACCESSO AI MONDI SUPERIORI




Fino alla metà degli anni '60 del nostro secolo, la ghiandola pineale era considerata un residuo del nostro Passato evolutivo, senza nessu­na utilità per il funzionamento dell­'organismo umano. A quell'epoca, benchè già ai primi del secolo fosse stato scoperto l'ormone chiamato melatonina secreto da tale ghiandola nessun medico o scienziato comprendeva ­la funzione dell=ormone stesso e del perchè esso regrediva con l=invec­chiamento del corpo.


Solo nei primi anni '90, ad opera principalmente di Russel J. Reiter, professore di neuroendocrinologia presso l'università del Texas, si sono scoperte le eccezionali qualità della melatonina in campo medico. L=ormone non è solo l'indispensabile regolatore dei sonno ma anche utile per il rafforzamento del sistema immunitario e come coadiuvante nella prevenzione dei tumori.


Alla scoperta di tante qualità (purtroppo non sufficientemente sperimentate a lungo termine nell'uomo) è seguito – come da norma - l'ostracismo della "medicina ufficia­le" contro la melatonina con il divieto (dopo un iniziale permesso) di libera vendita nell'U.E. (ma reperibile facil­mente negli U.S.A., Svizzera e Vaticano). Solo con il controverso caso della "cura Di Bella" la melato­nina, facente parte essenziale dei componenti della cura anticancro, è tornata prepotentemente alla ribalta, anche alla luce delle dichiarazioni del professore modenese che ha afferma­to di assumere giornalmente dosi di melatonina.

Fino a qui "niente di nuovo sotto il sole"; la storia della scienza è piena di "scoperte" prima ignorate ed osteg­giate e poi convalidate. Ciò che nasconde la ghiandola pineale rappre­senta invece uno dei classici casi nei quali la scienza convalida una verità esoterica: nonostante l= "ignoranza" degli ambienti medici, la ghiandola pineale ha da sempre affascinato filo­sofi ed occultisti. Tralasciando le anti­che testimonianze, vediamo che Renè Descartes così si esprimeva nel XVII secolo: "Esiste una piccola ghiandola nel cervello, detta pineale, in cui l'a­nima esercita la sua funzione in modo più peculiare che in ogni altra parte".

Prima di analizzare perchè Max Heindel ha detto che la ghiandola pineale è l'organo preposto al contatto­ con i Mondi Superiori, vediamo da vicino questa piccolissima parte del corpo umano.

La ghiandola pineale, detta anche epifisi, si trova esattamente al centro del cervello ed è la prima ghiandola che si forma nel corpo essendo già chiaramente distinguibile solo tre set­timane dopo il concepimento.

Essa prende il nome dalla forma, simile ad un pinolo e pesa solo grammi 0,5.

La pineale rimane connessa con l'epitalamo per mezzo di due pedun­coli ed è posta in modo da avere l'a­pice (parte più appuntita) posterior­mente rispetto alla parte anteriore del cranio. Essa è molto grande alla nascita e si trova al massimo sviluppo nella pubertà mentre nell'adulto ed ancor di più nell'anziano va incontro ad un processo di involuzione e di atrofia con il formarsi di concrezioni calcaree all'interno dell'organo.

La letteratura Rosacrociana ed in particolare la Cosmogonia parla della ghiandola pineale come dell'organo localizzato del sentimento, quello che permetteva la veggenza ed apriva la porta ai Mondi Superiori.

In un certo modo la scienza medi­ca chiamando questa ghiandola "il terzo occhio atrofizzato" e conside­randolo un retaggio dell'evoluzione, ha una parte di ragione. Ciò che ora è la ghiandola pineale era nell'Epoca Polare (quando l'umanità iniziò ad avere una qualche fisicità) un organo tattile che impediva l'avvicinamento alle antiche fonti di calore che scatu­rivano dal sottosuolo terrestre nonchè, assieme al corpo pituitario, il mezzo attraverso il quale era sviluppata la "veggenza involontaria".

Ogni inizio di vita umana, ennesi­ma ricapitolazione delle fasi evolute dell'umanità, riporta l'individuo a ripercorrere per un breve tratto ed in circostanze ovviamente diverse, la fase sopra detta. Ecco perchè i bambi­ni, che hanno perfettamente funzio­nante la pineale con la sua secrezione in dosi massicce dell'ormone melato­nina, vivono in un "mondo irreale", con compagni di gioco e visioni che gli adulti chiamano "fantastici" e che cercano di reprimere (repressione che non inibisce certamente il rapporto "extradimensionale" del bambino ma che gli insegna solo a non parlarne).

Con il passare degli anni così come scompaiono le "visioni infanti­li" si atrofizza la ghiandola pineale, tanto che dopo la maturità la melato­nina non è più dosabile. Non a caso peraltro è stato riscontrato attraverso esperimenti e statistiche (principal­mente negli U.S.A.) che gli adulti che assumono dall'esterno l'ormone melatonina hanno sogni più vividi e "reali" degli altri raggiungendo in alcuni casi dei sogni che più che tali sembrano essere realtà virtuali.

E' ancora la Cosmogonia che ci dice che quando in futuro l'uomo avrà risvegliato positivamente l'atti­vità della pineale, egli potrà nuova­mente percepire ed entrare in contatto con i Mondi Superiori, ma contraria­mente a ciò che avveniva agli albori dell'umanità, in modo volontario. E' mediante questa facoltà che ci saran­no aperte le sorgenti della conoscen­za.


Antonio Roberto Ricasoli


Nel cervello si trovano due piccoli organi chiamati corpo pituitario e ghiandola pineale.

La scienza medi­ca sa ben poco intorno ad essi come intorno ad altre ghiandole dei nostro corpo. Essa chiama la ghiandola pineale "il terzo occhio atrofizzato "; tuttavia né essa né il corpo pituitario sono atrofizzati o in procinto di esserlo. Ciò è causa di molta perples­sità negli scienziati, poiché la natura non conserva nulla che sia inutile.

In tutto il nostro corpo troviamo organi che sono in via di atrofizzarsi e orga­ni in via di sviluppo; i primi sono, per così dire, le pietre miliari lungo il sentiero che l'uomo ha percorso per raggiungere il presente grado di svi­luppo; i secondi indicano le linee di futuro progresso... Il corpo pituitario e la ghiandola pineale appartengono a una classe particolare di organi che attualmente né si evolvono né degenerano, ma sono in uno stato di inattività. Nel lontano passato ­quando l'uomo era ancora in contatto con i Mondi Superiori, questi organi erano i suoi mezzi di accesso a quei Mondi, ed essi servi­ranno ancora a tale scopo, in una fase ulteriore della nostra evoluzione.


(La Cosmogonia dei Rosacroce di Max Heindel, pag. 332)


TRATTO DA A SENTIERO ROSACROCIANO A , N. 111/1998