*** S I *** Studio Iemanjà – Antoine Ph. D.






MARTE E LA PROFESSIONE DI ANGELO-DEMONE


di Antonio Adriani


Il Devoti-Oli definisce:

Angelo, essere puramente spirituale ed intellettuale, di natura superiore a quella umana, rappresentato dall’arte in forma corporea, di giovanile bellezza, con ali e tra raggi di luce.

Demone, spirito interposto tra il mondo del divino e quello dell’esperienza sensibile, partecipe e dispensatore di facoltà soprannaturali o ispiratore di passioni imperiture.

Demonio, spirito provocatore di tutto il male che è perpetrato e propagato nel mondo per la perdizione dell’uomo.

Diavolo, spirito del male che si configura e si precisa come nemico di Dio e degli uomini, sul piano teologico e morale. Simbolo universale di bruttezza, disordine o malizia, perversità o terrore, ossessione.

La tradizione da sempre ci ha lasciato dei significati piuttosto netti sull’angelo e sui vari tipi di spiriti malefici anche se le figure di demone e demonio, nell’accezione comune, sono via via confluite nel diavolo.

Angelo inteso come bellezza, luce, corpo perfetto nel suo fisico, amore, altruismo, devozione; contro il diavolo visto come bruttezza, tenebre, corpo distorto e deformato, odio, egoismo, dispensatore di indifferenza.

Definizioni quindi abbastanza nette che ci dovrebbero consentire la scelta del consigliere migliore per percorrere la strada per raggiungere il nostro fine.

Sono passati molti anni, millenni per la verità, ma oggi è ancora tutto chiaro come allora?

Buoni da una parte, cattivi dall’altra; belli e brutti; sani e malati; luce e tenebre; amore e odio; generosità e egoismo; ecc. ecc. Questa netta divisione, angeli da una parte, diavoli dall’altra, è ancora valida oggi ? Cerchiamo di analizzare la questione, aiutati anche dalla nostra astrologia.

Marte, punto focale dell’energia solare latente, è il Pianeta dell’azione che tramuta la forza in desideri, passioni e ciò che di norma chiamiamo istinti, in qualche caso istinti bestiali. La forza può rimanere latente per molto tempo ma una volta sprigionata diventa il nostro piu’ prezioso ausilio, l’agente piu’ potente a nostra disposizione, un dono veramente incomparabile.

Ma se questa forza, ausilio, sfugge al nostro controllo, allora l’energia prorompente di Marte prende rapidamente il sopravvento e la sua forza distruttiva e devastante diventa così terribile quanto benefica, a seconda del suo uso e della sua destinazione. Marte è tanto prezioso quanto pericoloso, ma offre sicurezza se contemporaneamente c’è vigilanza.

Marte dette a Lucifero e ai suoi spiriti la forza di ribellarsi a Jehova e al suo regime. Da automa l’uomo è diventato cosciente del bene e del male, esercita la forza di volontà, può scegliere il bene e il male e decidere se stare con il Padre suo creatore o con il gli spiriti materialistici di Lucifero.

Attraverso la carta astrale possiamo leggere quali sono i nostri punti critici e anche in quale periodo le nostre energie piu’ o meno latenti possono manifestarsi e esplodere. L’Ascendente preso singolarmente non ci aiuta appieno in questa ricerca pur rappresentando il nostro corpo, l’esteriorità del nostro fisico; nemmeno il Sole, preso sempre singolarmente, pur con la sua importanza, non ci permette una interpretazione soddisfacente. Siccome si tratta di analizzare il nostro comportamento, le nostre azioni, la nostra padronanza nel gestire la forza e l’energia, il nostro interesse dovrebbe concentrarsi sulla posizione di Marte e anche sulle case e sui pianeti che ricevono aspetti dal Pianeta. Le case che dovrebbero essere determinanti in questo contesto sono la I e la XII.

La casa XII, che gli astrologi brasiliani definiscono “ o inferno astral ”, il nostro inferno astrale in questa esistenza, quindi le prove piu’ o meno grandi che “ ci siamo messi in testa “ di affrontare e superare come progetto – impegno. I Pianeti quindi che occupano questo settore dello zodiaco dovrebbero darci un’idea della complessità del nostro programma in questa vita. Se i Pianeti sono veloci le prove pur ardue potranno essere superate, se ci sono Pianeti lenti le prove si potrebbero presentare molto complesse e di difficile superamento in questa esperienza terrena o quando e se superate, di difficile gestione. Ovviamente non è che le altre case sono esenti da questi problemi, ma la XII ha qualche cosa in piu’…

Innanzitutto è la casa che piu’ rappresenta il simbolo della reincarnazione. In questa esistenza ci troviamo frequentemente di fronte ad un bivio: una strada larga e diritta conduce verso il materiale quando il nostro ego non riesce a liberarsi dal desiderio e a guardare in alto; l’altra strada spesso stretta e piena di buche porta verso l’evoluzione perché l’ego ha trovato come preferire lo spirito rinunciando anche in parte alla materia.

Soddisfare la materia è anche il gusto di comandare e possedere persone e cose, a volte anche lo spirito – anima altrui. Il possesso nasce sempre da un forte desiderio coltivato da tempo, presente nel nostro inconscio. Il desiderio nasce dall’immaginazione e l’immaginazione dalla nostra mente. Quello che noi oggi pensiamo, le nostre certezze e incertezze sono per buona parte la sintesi delle nostre trascorse vite, un po’ come un dna che racchiude tutto il nostro passato. Quello che è trascritto nel nostro dna, non sempre lo percepiamo coscientemente, nella maggioranza dei casi ci perviene soltanto in forma istintiva. Ma l’istinto, noi lo sappiamo, non è dato al caso, ma è soltanto la conclusione di tutte le nostre esperienze, frutto di molte sconfitte e probabilmente poche vittorie, in quanto le buone intenzioni spesso vengono distratte dai problemi o pretese materiali. Oggi certe difficili situazioni le affrontiamo con disinvoltura soltanto perché nel nostro dna troviamo la chiave segreta istintiva di risoluzione. Ma la nostra chiave non vale per tutti o per pochi, scopriamo che vale solo per noi. Ognuno di noi scopre di essere unico, che non trova un altro uguale, che pur nella uguaglianza di principio, è differente sempre da tutti gli altri.

La diversità non è un fatto moderno. Il Cristianesimo per primo ha gettato le basi della diversità dando ad ognuno, soprattutto nello spirito, la responsabilità personale della scelta, della decisione. Ma non tutti hanno recepito bene il messaggio, persino gli ebrei non hanno compreso (o non lo vogliono comprendere) l’importanza della liberazione dal gruppo. Ancora oggi si sentono forti nel trovare la loro identità nel gruppo e questo li può allontanare sempre piu’ dal processo evolutivo che soltanto la scelta, la decisione individuale permette di sviluppare, avanzare e conseguire.

La scienza dal 1800 ha cercato di diffondere la certezza che tutti gli esseri sono uguali e che tutti hanno le medesime potenzialità e caratteristiche fisiche, a partire dagli organi. La scienza ha inteso affondare le proprie certezze combattendo le credenze piu’ antiche, con l’obiettivo di distruggerle, cercando di dimostrare la loro totale inefficacia. La scienza ritiene l’uomo soltanto un prodotto al quale dare una soluzione identica per il medesimo problema. E’ ovvio che se tutti siamo uguali, di fronte ad un male di stomaco basta ingerire la stessa medicina!

Alla scienza, preoccupata sempre dai grandi numeri, non interessa in modo particolare che la medicina data a tutti i malati di stomaco si limiti ad alleviare il dolore, non guarendo o addirittura lasciando la patologia nelle medesime condizioni di partenza. Soltanto la diversità di ciascuno di noi permette un’analisi personalizzata innanzitutto sulle cause che hanno determinato il mal di stomaco, successivamente la prescrizione della terapia calibrata coadiuvata da un diverso modo di vivere la nostra giornata, ripristinando l’equilibrio tra attività, famiglia e relax. La malattia nasce innanzitutto dalla nostra mente, e se non troviamo dei correttivi, continua e poi si impossessa dei nostri organi, in special modo di quelli piu’ sensibili ad essere attaccati dalla malattia .

Quello che oggi decidiamo di fare non dipende dal gruppo, il gruppo non è certamente responsabile delle nostre azioni. La libertà spirituale, materiale e sociale la possiamo gestire in modo favorevole o sfavorevole. Scegliamo noi le azioni che piu’ riteniamo opportune per realizzare e conseguire il nostro programma. A volte viviamo nella certezza che quello che facciamo di buono è merito nostro, ma quello che facciamo di male non è colpa nostra, è colpa degli altri, del gruppo, della società. Ci troviamo quindi a vivere una forte contraddizione. E vogliamo trovare a tutti i costi rifugio negli altri, nella società quando ci rendiamo conto e comprendiamo che la nostra colpa ha raggiunto enorme dimensione.

Di fronte ad atti assurdi commessi, viene tirata in ballo l’alterazione delle facoltà mentali, spesso si vuole trovare a tutti i costi la giustificazione di una mente malata perché ci fà paura soltanto a pensare che una mente sana possa commettere con grande lucidità atti così assurdi, soprattutto quando la “mente malata” fà parte del ceto sociale alto e medio. Il ceto basso di norma non fa scomodare psicologi, psichiatri , avvocati d’avanguardia e tanto meno salotti televisivi.


Il 21 febbraio 2001 Erika De Nardo, 17 anni, con l’aiuto del fidanzato Omar, 16 anni, ammazza nella casa paterna con circa 100 coltellate la madre Susi e il fratellino Gianluca di 12 anni. Il padre si salva perché in quel momento non era ancora ritornato dal lavoro. Erika accusa il solito albanese, al funerale piange e si dispera. Erika e Omar si presentano come due adolescenti normalissimi che si sono incontrati un giorno, si sono piaciuti, iniziano un percorso folle, solitario e deviante, con il ricorso all’uso di droghe (eroina e spinelli e per Erika anche in cambio di prestazioni sessuali). Possono trovarsi quando vogliono e spesso da soli nelle villette delle loro famiglie. L’albanese non c’entra, le intercettazioni ambientali e telefoniche inchiodano i due assassini.

Il movente: volere tutto e subito, sacrificare la vita altrui per vivere alla grande la vita propria. Un patto d’amore che diventa un patto di morte altrui. Allevati ed educati in una famiglia normale, di buone condizioni sociali, con il rispetto delle regole adeguate alle circostanze e mai apertamente rifiutate. Ma interiormente il rapporto con la madre era sistematicamente e gravemente conflittuale, tanto che lei definiva il comportamento della figlia pieno di pretese e rivendicazioni. Erika continuava a coltivare la propria diversità rimuginando estraneità nei confronti del padre, odio amore nei confronti della madre, odio-amore nei confronti del fratellino. Ma si sa che la grande forza diretta al riscatto delle proprie condizioni di vita, se non assistita da una filosofia di emancipazione corretta, finisce sempre nella maniera piu’ terribile, ma non impossibile: l’assassinio.

Come spesso succede in questi casi c’è sempre qualche voce autorevole che intende scolpare i giovani assassini chiamando in ballo la minore età e i mali della nostra società, ecc. Ma la giustizia non si è fatta influenzare dalla sociologia alla moda che spesso giustifica l’ingiustificabile e i due sono stati condannati.


Nel tema di Erika Marte è in XII casa.

La XII casa è il ricettacolo di forze karmiche e indica possibilità future e la presenza di Marte porta queste forze in superficie e permette all’ego di liberarsi dal loro effetto vincolante. Durante questa elaborazione può darsi che spesso non siamo preparati a sopportare la forte pressione e la reazione può creare grandi spaccature. Sotto l'influenza di Marte in questa casa, si hanno due opportunità: cogliere la libertà per trovare una via d’uscita dalla servitù e cominciare una vita nuova o compiacersi della servitu’ e restare immersi sempre più stuzzicati dalle sollecitazioni della materialità come fine a se stessa. Solo se si hanno già soddisfatto i debiti con le vite passate e nessuna ulteriore pendenza indesiderabile è in sospeso, si può avanzare verso l’evoluzione cogliendo tendenze che vanno a privilegiare la spiritualità rispetto alla materialità.


Marte è in trigono con la Luna Nera.

La Luna Nera, con la sua profondità metafisica e la sua relazione intima al più profondo della creatura umana, può ampliare il significato di Marte e aggiungere una dimensione occulta. In certe circostanze può spingere ad indagare nell’animo, per un esame intenso della psiche e in questo senso dar luogo ad una paralisi della capacità di resistenza di Marte, provocata da conflitti irresoluti e profondi, tali da far perdere il senso della direzione verso il fine ultimo della nostra azione, con creazione di ostacoli alla realizzazione del progetto di vita in questa esistenza. In questo ambito, l’aspetto con la Luna Nera non fa altro che favorire la disconnessione dal proprio ego e creare le condizioni per una forte e vasta crisi spirituale.



Marte in condizioni negative ci spinge alla ribellione e ci rende posseduti dalla rabbia, dal comportamento concupiscente, animosità contro amici, depravazione e criminosità. Quando queste tendenze sono affrontate con grande coraggio, è possibile utilizzare le energie per il nostro progresso; altrimenti rischiamo di diventare buoni conduttori del male e considerare il male un mezzo valido per vincere le nostre brame di materialità e nascondere nel profondo del nostro animo le nostre miserie. Se dal passato attingiamo a forze istintive negative, l’impegno assunto in questa vita si presenta molto arduo perché non è semplice rinunciare alla vita facile e al benessere fine a se stesso. Se si riesce a trasformare parte del nostro desiderio materiale con progetti altruistici, allora il nostro ego acquista luminosità e riprende la strada verso lo spirituale, sentiero probabilmente smarrito. In questo modo sarà possibile sfruttare al meglio l'effetto marziano e far emergere lo spirito angelico che è nell’altra parte di noi, che ci mette a disposizione degli altri per accendere una piccola luce sulla loro ricerca evolutiva.

Marte in aspetto sfavorevole in XII inclina a mal di testa, impurità di sangue, vizi segreti, rovina finanziaria, forte desiderio di estorcere la ricchezza altrui. Porta ad avere un carattere ostile, maleducato coi propri membri di famiglia, aggressivo e sconsiderato, dispensatore di consigli sbagliati.






Altro caso che ha sconvolto il Brasile a fine ottobre 2002 presenta caratteristiche simili. E’ sempre una studente coinvolta. E' una universitaria di diritto a San Paolo. Organizza e pilota l’omicidio dei genitori: il padre Manfred Albert Richthonfen, noto ingegnere e la madre Marisa, psichiatra. La figlia Souzane Louise il 31/10/2002 compiva 19 anni, non ha trovato meglio per festeggiare il suo compleanno dirigendo l’uccisione in maniera barbara dei genitori nel sonno con la manualità dell’innamorato disoccupato - micro spacciatore e del fratello di lui. E’ un classico omicidio che in questi ultimi tempi non coinvolge la classe dei poveracci che in Brasile rappresenta il 70% della popolazione, bensi la classe media o alta. Dopo l’arresto del trio assassino il primo problema che si e’ presentato nella mente di Souzane e’ stato quello del tempo occorrente per poter vendere la bellissima villa con piscina nel quartiere residenziale di San Paolo, valore in Reais 1.300.000,00 (per fare un confronto sul costo della vita, il salario minimo annuo e’ di Reais 2.400,00), per noi Euro 400.000,00.=

Quindi non una figlia delle favelas dove per far quadrare il misero bilancio familiare, i figli e le figlie minorenni già frequentano il marciapiede spesso spinte dagli stessi genitori e una loro rivolta potrebbe avere qualche forte motivazione personale e sociale, ma non giustificazione. Ma si sa, i fatti della povera gente non

interessano, non fanno audience.
In questo caso ad uccidere i genitori non sono piu’ i figli di ladri, di assassini, di spacciatori, figli provati da una vita estremamente difficile economicamente e privi di affetto, ma figli di gente borghese, altolocata, ricca. Questi figli sono stati allevati da babysitters, cameriere, governanti, in villa lussuosa con piscina. Probabilmente a Souzane nessuno avrà mai richiesto una prova di maturità di vita, lei non ha mai dovuto dimostrare di essere all’altezza del ruolo di cui socialmente andava fiera. Quel Marte insidioso in I casa stava covando la ribellione come un nemico sfrontato (ma certamente sottovalutato nel rapporto tollerante tra genitori – figlia), una ribellione da classe media – alta (da classe A come dicono in Brasile) dove la figlia - pretendente del massimo disponibile - vuole con la forza le proprietà dei genitori e basta. Ma Marte si sa, se non deve mostrare coraggio per affrontare la vita, presenta la parte oscura che va sottolineata non tutti noi hanno latente (l’oroscopo ce lo insegna) ma che in alcuni soggetti e’ lì pronta ad uscire allo scoperto e scattare non appena si accende quella maledetta miccia esplosiva.

Souzane ha un Marte molto forte perché è in I casa e perché è il signore dell’ora di nascita, dispone quindi di un’energia a volte molto ingombrante e imbarazzante, tesa a realizzare soltanto quello che vuole e che piace a lei e quell’aspetto con il Sole sottolinea la grande voglia di successo da raggiungere con ogni mezzo.

Souzane come Erika e’ avvezza al consumo di droga e pratica sesso prima e dopo l’assassinio, prima di uccidere fuma marijuana e poi va a festeggiare il felice esito dell’impresa omicida in un love motel con il suo innamorato micro spacciatore. Grande attrice, si dispera durante le esequie dei genitori, ma dai suoi occhi non scende una lacrima.

La violenza che nasce nei pubs si alimenta nei condomini super protetti, nelle ville custodite, si elabora nella scuola privata in voga. E’ certamente sorprendente, ma non può essere considerata frutto del caso, della circostanza. Un elemento coadiuvante e’ la crisi generalizzata della famiglia, i genitori spesso provengono da una generazione trasgressiva e cercano di compensare la loro assenza con valori materiali. Poi l’educazione permissiva in generale, il bombardamento dei media che spinge inesorabilmente a reclamare la soddisfazione di qualsiasi tipo di desiderio. Nessuno vuole porre un freno alla voracità del materiale, si teme che la carenza di beni materiali possa castigare il corpo, ma pochissimi hanno valutato che la mancanza di amore, di affetto corrode l’anima e in questo senso gli adolescenti necessitano di genitori che sanno gestire bene morale e materiale. Alcuni genitori sono ancora prigionieri dell’auto realizzazione e non sopportano di essere ostacolati dalle necessità dei figli. E quindi questo vuoto affettivo, nel loro mondo insano di egoismo, viene sostituito con l’automobile di moda, sostanziosa “ mancetta “ settimanale ed altre amenità materiali. Il rifiuto in fondo di esercitare la funzione di genitore spesso finisce male. Quegli adolescenti che hanno nel loro tema natale un Marte insidioso potrebbero non avere supporti educativi personali tali da correggere questa traiettoria in salita e finire in balia di una violenza distruttiva che si nutre di tanti alimenti offerti dal tema radix, genitori e società permissive. In questi ultimi due decenni e’ prevalsa la tendenza a combattere la vergogna e la colpa affinchè sia possibile sentirsi meglio con noi stessi, con un risultato tuttavia imprevedibile. L’aver depenalizzato la colpa e ottenuto la impunità potrebbe aver generato uno stuolo di predatori che con il tempo hanno soffocato le richieste del proprio ego e messo da parte la solidarietà a vantaggio del loro grande egoismo.

La valorizzazione del successo senza limite, la marcata ostentazione di comportamenti anormali e l’insistenza con la quale si vuole consacrare l’impunità portano a considerare socialmente accettabile il crimine e quindi dibattere la necessità della impunibilità o forme alternative di pena.

Probabilmente ci vorranno altri due decenni per riscoprire l’ovvio e riscrivere questa parte caratteriale della personalità, nel frattempo la forza di Marte avanza e insiste ad alterare i parametri di equilibrio tra individuo, famiglia, società e giustizia.

In aiuto, scendono in campo gli “ esperti “ della psiche umana e soprattutto giovanile per tentare, attraverso esposizioni di filosofie che hanno radici piu’ personali che di ricerca, di trovare anche nelle pieghe piu’ superficiali della statistica, la possibilità di comprendere e assolvere l’atto omicida incredibile, commesso in particolari da minori, a loro parere solo frutto di una errata educazione, di un momento di follia e come tale deprecabile socialmente, ma non punibile. Viene colta la tendenza di incanalare il fatto criminale in quella pazzia che trova le accettazioni sociali piu’ ampie. Si sa anche che in questi casi la classe media – alta si stringe attorno alle proprie certezze – debolezze. Occorre trovare sempre una giustificazione logica per tranquillizzare il sociale medio – alto perchè un fatto di questa gravità non può riguardarlo e quindi deve essere isolato, emarginato e se si può trovare uno psichiatra benevolo che tira fuori dal proprio “cappello” di esperienza una estensione pseudo patologica alla pazzia, è sempre bene accetto.

“Non fu un atto esclusivamente criminale, si e’ verificato uno squilibrio mentale che ha motivato questo tipo di condotta”. E per completare la propria diagnosi, lo specialista della psiche aggiunge: “E’ cosa abbastanza comune che i genitori non riconoscono in tempo la patologia mentale dei figli e la madre di Souzane (Marisa), ancorche’ psichiatra ha visto la sua acutezza diminuire di molto nel tentativo di analizzare il comportamento di persone molto vicine ed in particolare della propria figlia”. Tutti parlano ed espongono le proprie tesi giustificative, ancora prima di conoscere i fatti reali.

Nessuno vuole affrontare il vero problema che ognuno di noi ha una propria identità, che ci distingue uno dall’altro, in modo radicale, che vuole sottolineare ancora una volta che non siamo tutti uguali, che ognuno di noi nasce con delle caratteristiche particolari con regole – vantaggi – svantaggi che, ripeto sono individuali e assoggettati al libero arbitrio che consente di decidere il modo e la maniera confacente con cui portare avanti il nostro programma in questa vita. Souzane era figlia unica non aveva certo problemi di eredità eppure pensava di aver scelto la strada piu’ rapida di diventare proprietaria dei beni dei genitori, ammazzandoli sul letto matrimoniale mentre dormivano. Una frana come universitaria di diritto, probabilmente non era ancora arrivata al capitolo “ eredita’ reclamata dai figli “ laddove e’ esplicitamente scritto che i figli che uccidono i genitori perdono il diritto all’eredita’ (almeno in Brasile, non ho approfondito il problema in Italia).





Marte progredisce e crea una quadratura a Nettuno. E’ il superego che, crogiolandosi nella foschia delle certezze, imbocca una strada sbagliata di affermazione sfruttando a proprio fine condizioni favorevoli offerte da una educazione familiare di tipo standard. Si sviluppa quindi con il tempo una forza cerebrale eccessiva e viene coltivata una violenza che pone da parte il senso di colpa, il malessere di fare male agli altri, il rimorso del rubare, della condizione di repressione che si esercita sugli altri, e nel caso in cui l’obiettivo e’ quello di ottenere successo, benessere, un qualche cosa di importante, considerare l’assassinio come un atto ammissibile, socialmente giustificabile e quindi non punibile. Unire la violenza alla propria accondiscendenza non fà altro che aumentare il rischio di una visione strettamente personale della vita, di tipo squisitamente egoistico che tende unicamente a soddisfare le proprie certezze materiali che nascono dall’elaborazione di proprie teorie colte quà e là nell’immenso giardino fiorito delle promesse pubblicitarie e dei mass media scritti o televisivi. Marte porta a considerare che qualsiasi ostacolo che si frappone in questo percorso deve essere necessariamente abbattuto, privilegiando sempre la propria individualità a danno della vita familiare e sociale che intende invece come condizione primaria il patto di rispetto tra tutti i suoi componenti e tale condizione viene interpretata come un ostacolo alla propria indipendenza economica e sociale.

E l’assassinio dei propri genitori e’ la massima espressione del genio del male che si e’ alimentato giorni dopo giorni della psiche delle due adolescenti, ma con corpo di donna e una mente fortemente matura. Non dobbiamo aver paura di ammettere l’esistenza del male, ma anche ribadire con fermezza che non tutti noi possiamo essere coinvolti in queste situazioni. La vita non e’ fatta unicamente di soldi, benessere economico e sociale, gestione esasperata dei beni; e’ indispensabile affiancare a loro il sentimento e il desiderio di attingere anche a beni immateriali perchè senza dubbio, con il tempo, piu’ importanti e duraturi. La felicità non deriva dal possesso di beni, manipolazione del danaro, avere una posizione di successo; la felicità e’ un equilibrio tra le nostre esigenze esteriori e quelle interiori, e se perdiamo questo equilibrio allora siamo tentati a compensare questa insoddisfazione in quell’esuberante e incolmabile desiderio di possesso di beni, anche superflui.

Creare dissociazione in questi ambiti non vuol dire vivere al limite della follia, ma sicuramente in modo anormale, diverso proprio perché la propria individualità viene messa prepotentemente in prima pagina.

L’infanzia potrebbe già presentare sintomi forti marziani attraverso violenze praticate ad animali e a coetanei, distruzione accanita di giocattoli, piacere in cose piu’ o meno perverse; piu’ avanti negli anni possono verificarsi atti aggressivi in famiglia e nei confronti dell’altro sesso, seguiti poi dall’uso e abuso di droghe leggere o pesanti che siano.

D’altro canto oramai tutti ammettono che l’uso di qualsiasi droga altera in modo permanente le funzioni cerebrali e può essere, nei soggetti fortemente condizionati da Marte, l’anticamera di atti criminali incontrollabili e incredibili per la violenza praticata.

Questo tipo di condotta non rispetta le classi sociali. E’ cosi la classe media e ricca rimane sorpresa perche’ ritiene che questi fatti si verificano soltanto nelle classi inferiori. E non serve a minimizzare l’accaduto cercando di porre uno steccato tra la realtà e la visione buonista diffusa con gran generosità.

Esiste il bene perchè esiste il male. Chi vive nel bene non può essere considerato uno sciocco, un idealista e chi vive nel male non può essere considerato un asociale o un pazzo.


La I e XII Casa e il Male.


Nella I e XII casa è presente il nostro modo di vivere e di pensare. Pensiamo di essere liberi, nella realtà facciamo una grande fatica a svincolarci dallo stato di prigionia delle condizioni sociali materiali.

Nel periodo dell’infanzia siamo stati in balia degli eventi e delle altrui regole sociali. Non abbiamo potuto esercitare il nostro libero arbitrio se non addirittura essere stati vittime di tale impossibilità. Possiamo sostenere che nel primo periodo di vita l’obiettivo è quello di soddisfare unicamente le esigenze primarie materiali e quindi alla soddisfazione materiale viene attribuita una grande importanza.

Il pollo che vive in un grande allevamento, che mangia avidamente ed ascolta musica tutto il giorno pensa di essere protetto da un padrone generoso e quindi non pensa minimamente a rompere i muri del suo grande pollaio per scoprire cose diverse dal mangiare. Pensa che il suo modo di vivere sia il migliore possibile in quanto l’unico conosciuto. E quando vede i suoi compagni polli venire assassinati uno dopo l’altro da una grande macchina, comprende allora che il padrone in realtà era solo un tiranno e lui un grande sprovveduto.

La maggioranza di noi non accetta l’idea che il Male possa entrare e albergare nella nostra mente. Difficilmente si vuole ammettere che il soddisfare unicamente i desideri materiali porta a dare una visione legittima a tutto quello che facciamo, in quanto riteniamo del tutto naturale che dedicare la nostra esistenza per ottenere il benessere materiale faccia parte della nostra vita e per conquistarlo facciamo qualsiasi cosa.


La Dodicesima Casa è anche la casa del rifugiato. È in questa casa che il Super Ego catturato ritiene di viver bene in una casa precaria con un tetto parzialmente diroccato; così quando la pioggia scende si trova impreparato e per proteggersi da essa non resta che camminare carponi. E allora viene in mente che non era tempo sprecato o soldi gettati all’aria riparare il tetto.

Il privilegiare sempre l’aspetto materiale di un problema non ci allena a ricevere l’illuminazione: è un’opzione che non può essere esercitata per caso e quindi ci trova quasi sempre impreparati per carenza o addirittura assenza di esercitazione.

La grande abilità del Male è quella di creare problemi anche quando essi non ci dovrebbero essere. Vivere costantemente nei problemi richiede un grande dispendio di energie mentali superiori e fisiche in quanto la nostra mente si deve occupare di problemi materiali che spesso non trovano mai una definizione.

Una vita piena di problemi. Le persone sono a volte incomprensibilmente orgogliose dei loro propri problemi. E’ quasi un vanto avere problemi insolubili. I salotti radio – televisivi bramano avere questi soggetti per aumentare il famoso picco d’ascolto.

Marte in XII casa indica anche i nostri interessi verso ospedali, istituti di carità, amministrazione di immobili o lavoro investigativo. Quando il Pianeta è afflitto possiamo essere esposti a dolori e inconvenienti per tutta la vita. Possiamo perdere l’amicizia del prossimo e rischiare di finire in carcere o subire forti lesioni cerebrali. A seconda della presenza di Marte nei Segni si possono individuare meglio specifiche inclinazioni: alcool e spreco (Cancro e Pesci), litigi domestici (Cancro), ribellione (Acquario), preoccupazioni e irritabilità (Vergine), abuso delle forze sessuali (Scorpione) e relazioni e inimicizie clandestine, problemi con giustizia, disgrazie a seguito di carattere irrequieto e instabile del soggetto (Pesci).

Marte afflitto ci fa colorare di rosa anche i progetti piu’ incredibili e difficili da realizzare e per volere raggiungere a tutti i costi il nostro scopo il Male ci fà incontrare sul sentiero persone influenzate sostanzialmente nello stesso modo dall’energia nefasta del Pianeta rosso.

Ma vediamo anche la posizione di Marte in I casa, quella della personalità.

In aspetto sfavorevole Marte rende forte il fisico, dà forza muscolare, ci rende precipitosi, impulsivi, ostinati e temerari. Si creano le basi per una personalità violenta.

Souzane ha Marte in Vergine: è quindi ambiziosa, dotata di grandi capacità di applicazione e ricerca. Astuta e perspicace, riesce ad ottenere un buon successo e supremazia. La presenza di Marte dà anche preoccupazioni e irritabilità, tendenza a pensare troppo e a drammatizzare su tutto, critica cose e persone nel bene e nel male, disonesta; la madre, psichiatra, probabilmente aveva a che fare con uno spirito profondamente ribelle e pieno di critiche e pretese.


Siamo stati abituati da sempre ad esprimere un giudizio favorevole se ci troviamo davanti persone ben vestite, con lo sguardo luminoso e sorridente, che parlano con proprietà e affabilità. Mai verrebbe in mente di avere lo stesso atteggiamento nei confronti di persone mal vestite, sporche, con lo sguardo spento, che parlano in maniera non forbita, dialetto o lingua extracomunitaria. Ma non sempre la distinzione rappresenta la realtà dell’animo. Spesso si forma una disarmonia e le parti positive – negative si possono intrecciare o capovolgere: la persona cosiddetta per bene può nascondere una forte capacità di provocare il male e così trasformare il suo apparente spirito di angelo nella nuova veste di diavolo, l’angelo – demone.

Come gli spiriti di Erika e Souzane, di bella presenza, di buona famiglia, ma ossessionate e spinte da Marte a trasformarsi in angeli demoni.

Ma nella nostra società possono esserci altre trasformazioni condizionate dal pianeta Marte?

Mi vengono in mente alcune figure che possono trarre in inganno:

L’elenco potrebbe continuare, ma i casi sopra indicati penso diano un’idea sufficiente della possibilità di trasformazione in angeli-demoni.


E’ vero che noi corriamo il rischio di vivere perennemente in uno stato di dipendenza perché non è facile allontanare dalla nostra vita un padrone e che alla fine dobbiamo pur morire, che spesso il sorgere del sole non ci presenta una giornata luminosa, ma queste condizioni non devono costringersi in una condizione di perenne prigionia materiale e spirituale. La ricerca dell’evoluzione ci può offrire l’alternativa per la strada giusta, spesso difficoltosa e complicata ma che ci può condurre verso la libertà dalla forza aggressiva di Marte e dal Male e trasformare così la forza brutale di Marte in una energia positiva.

E questo può essere possibile anche utilizzando i mezzi che l‘ astrologia ci mette a nostra disposizione (transiti, progressioni e rivoluzioni solari mirate).


La società attuale con i suoi strumenti persuasivi tende a far sparire il senso di colpa, di peccato e di conseguenza cerca di far estirpare il rimorso dalle coscienze. Quindi se prevale il concetto di assenza di colpa, ovviamente non c’è rimorso e addirittura non esiste alcun obbligo di chiedere perdono per le nostre colpe.

Io non chiamo malvagio propriamente colui che pecca, ma colui che pecca o peccherebbe senza rimorso “ (Leopardi – Zibaldone).

Il rimorso è un ostacolo ingombrante da rimuovere dalla strada della propria libertà individuale; bisogna soffocare ogni possibilità che può elevare la dignità della persona e del suo agire. L’individualismo e l’egocentrismo non fanno che sottolineare la forza del materiale, ci allontanano dal rimorso e dal pentimento e ci fanno sprofondare in una condizione di vita unilaterale ed egoista.

Occorre quindi riflettere. Il rimorso e il pentimento ci permettono di non essere succubi della forza distruttiva marziana anzi ci possono spingere verso il riscatto e il rinnovamento. Il rimorso è l’indicazione che noi siamo “ oltre “, che vogliamo arginare la bassa energia di Marte, che vogliamo dimostrare di saper utilizzare la grande energia del Pianeta rosso per essere e restare vivi proprio perché percepiamo l’importanza del dolore, del rimorso e del pentimento per quello che abbiamo fatto consciamente o inconsciamente. Anche questo nostro coraggio in fondo è la grande possibilità che Marte favorevole ci mette a nostra disposizione.

Vorrei concludere con una considerazione.

La religione cristiana ha ribadito fin dai primi anni di divulgazione la netta divisione tra vita politico-sociale e spirituale (Date a Cesare quello che è di Cesare, date a Dio quello che è di Dio). Non è quindi possibile far convergere le due direttrici che dovrebbero mantenere una loro validità e separazione nel tempo.

Privare della vita i nostri simili deve necessariamente comportare l’espiazione di una pena massima. La vita è il bene piu’ importante per tutti noi perché sia pure attraverso vicissitudini ci permette di avanzare verso la nostra evoluzione; chiedere il rispetto di questa norma non fa altro che rivalutare la società civile .

Ora proviamo a modificare la prospettiva e cerchiamo di dare una breve interpretazione prettamente esoterica - spirituale che, mi rendo conto, se non ben approfondita rischia di contraddire quello fin qui sostenuto.

Il Male e il Bene fanno parte della nostra spiritualità e materialità, il nostro sforzo è quello di far prevalere il Bene sul Male, difficilmente riusciamo a sconfiggere definitivamente il Male, non rientra tra le nostre possibilità e capacità terrene, il nostro spirito è sempre molto debole per cogliere appieno l’energia superiore.

L’incontro tra genitori – figli – società è legato da un destino comune. La legge della reincarnazione agisce nel fisico, non intacca morale e ego. Un figlio può prendere un cervello malato dai genitori, ma non la loro morale e il loro ego. Non si può parlare proprio di eredità nel senso che indica il codice civile. Difatti un figlio di un genio difficilmente è o diventa genio. Il genio è il risultato di un merito strettamente individuale, come del resto una persona fortemente influenzata da Marte può diventare o trasformarsi in un assassino violento.

E ora vengo al dunque. Se una certa percentuale del genere umano fà parte del Male, permette alla rimanente percentuale di vivere del Bene. Dovremmo quindi accettare il Male come necessità per poter vivere nel Bene, coloro che oggi vivono nel Male stanno espiando responsabilità del passato o stanno creando un debito karmico per il futuro. Gli Spiriti Superiori sanno di questa apparente forte contraddizione e tentano di trasmetterci il loro pensiero per conquistare un comportamento positivo. I grandi spiriti del passato (santi e non santi) sono riusciti a trasformare la grande energia di Marte e l’hanno utilizzata per incontrare e accettare con amore a braccia aperte malfattori, assassini, delinquenti, emarginati sociali e malati con il tentativo di spolverare il loro ego e dare luce al loro spirito.

Ma in questo caso non si tratta soltanto di alleviare le pene materiali (carcere e altre punizioni della società civile) bensì quelle spirituali di esseri inquieti e sofferenti per le grandi colpe commesse, offrendo loro il proprio tempo dedicato alla carità.

Il perdono di Dio è per chi lo richiede e ha un immenso valore; il perdono degli esseri umani vale per la verità molto poco, sia per chi lo richiede, sia per chi lo offre, intriso com’è di vanità o arroganza.

Quest’ultimo tema credo meriterebbe di essere meglio sviluppato, chissà forse in un altro incontro con “ Ricerca 90 “ .

Roma, 18 febbraio 2003

Bibliografia:

Il Messaggio delle Stelle – Max Heindel – Edizione A.R.C.O.

Quotidiani d’informazione: Il Messaggero e Libero

A Tarde – quotidiano di Bahia – Brasile

Reincarnazione e Rosacrocianesimo – Max Heindel – Edizione A.R.C.O.

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